Dr. med. (I) Paolo Gozzi

Cardiologia preventiva
Quali sono gli scopi della cardiologia preventiva?
Riconoscere i segni iniziali, anche minimi, delle malattie della circolazione. Trattare anni, talvolta decenni prima, eventuali anomalie riscontrate che possano dare malattia.
A chi è dedicata la cardiologia preventiva?
A tutti coloro che desiderano conoscere il modo migliore per ricercare salute e implementare il profilo delle proprie cure.
Per quale motivo innovare la visita cardiologica?
Nelle visite classiche solo il 25% degli uomini e il 10% delle donne curati nelle unità coronariche sono considerati a rischio: una metodica innovativa aumenta di 4 volte tanto la precisione.
Abbiamo segni per valutare persone che sopportano rischi maggiori degli altri?
In una visita di “Cardiologia preventiva” si cercano anche minime e precoci alterazioni di cuore, circolazione, reni, grandi vasi, segni molto sensibili che permettono un’accurata valutazione del rischio “individuale”. I segni più precoci e potenti sono:
• Cuore: ipertrofia ventricolare sinistra, degenerazione e sclerosi delle valvole cardiache, malformazioni e calcificazione dell’aorta toracica (in ecocardiografia).
• Arterie del collo, degli arti inferiori e dell’aorta addominale: ricerca di variazioni dell’anatomia della parete delle arterie, arteriosclerosi e segni precocissimi come l’ispessimento miointimale e la misura della elasticità delle arterie.
• Rigidità delle arterie/ la stiffness: aumento della rigidità misurato con la procedura CAVI, permette non solo di stimare il rischio cardiovascolare e la probabilità di trovare aterosclerosi, ma anche di misurare i progressi indotti dalle terapie a colpo d’occhio .
• Funzione e stato di salute renale: la capacità di filtrazione glomerulare, la presenza di proteine nelle urine, lo stato anatomico del rene e le resistenze della circolazione renale.
Cardiologia oncologica
Scopi della cardiologia oncologica
• Promuovere la salute cardio-vascolare nelle situazioni di stress estremo, tipiche delle malattie oncologiche.
• Vedere i segni iniziali di aterosclerosi e sofferenza del muscolo cardiaco, indotti dalle terapie e facilitati dalla malattia per evitare danni 5 – 6 volte più frequenti.
• Tollerare meglio le terapie e ridurre gli effetti collaterali.